Sorrisi > BENESSERE Novembre 2022

Lavorare in piedi, tra benefici e controindicazioni

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Iniziata nei Paesi del Nord Europa e in quelli anglosassoni, l’abitudine di lavorare al computer in piedi si sta diffondendo anche da noi: ma fa davvero bene?

Soprattutto negli ultimi anni (complice anche il lockdown) negli ambienti lavorativi si è diffusa l’abitudine di stare al computer in piedi, utilizzando le cosiddette “standing desk”, le postazioni cioè che consentono di lavorare in posizione eretta. Questo, si dice, per porre rimedio a una vita troppo sedentaria e guadagnarci in salute. Ma è davvero così?

TRA LUCI E OMBRE

Come spesso accade, la verità sta nel mezzo. Sì, perché se è vero che restare in piedi può apportare dei benefici, gli esperti hanno sottolineato come ciò non possa essere la soluzione definitiva alla sedentarietà, visto che alla lunga anche questa abitudine ha delle controindicazioni.

GLI ASPETTI POSITIVI

Per quanto riguarda gli effetti positivi, alcune ricerche hanno dimostrato che stare in posizione eretta può ridurre il rischio di avere problemi alla schiena o alle spalle; sarebbe minore, inoltre, il rischio di obesità e malattie cardiovascolari (maggiormente legate a una vita sedentaria). Benefici, infine, anche dal punto di vista psicologico, perché sembra che lavorare in piedi migliori l’umore, riduca lo stress e aumenti la produttività.

LE CONTROINDICAZIONI

Ovviamente, restare in questa posizione per troppo tempo può comportare dei problemi, soprattutto di postura e di sovraccarico sulle gambe e sulla zona lombare. A risentirne, inoltre, possono essere i legamenti, che verrebbero eccessivamente sollecitati. Qual è, dunque, la soluzione più efficace per essere meno sedentari sul posto di lavoro? Sicuramente alternare la postura seduta a quella in piedi ogni ora e approfittarne per fare un po’ di stretching al collo e alla colonna vertebrale per sciogliere la tensione accumulata, rilassare i muscoli e riattivare la circolazione.