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Un calice rosso di eccellenza

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L’origine del nome del Gutturnio - che il Ministero dell’Agricoltura, nel 1941, ha inserito nell’elenco dei vini tipici e di pregio - sembra derivare, secondo diversi esperti, dal Gutturnium, un antico boccale d’argento usato dai Romani per bere il vino, ritrovato negli anni ’70 del 1800 a Velleia (in provincia di Piacenza).

ROSSO DI QUALITÀ

Ottenuto dalla miscelazione delle uve Barbera e Bonarda (o Croatina), il Gutturnio si contraddistingue per il profumo fresco e le note fruttate, alle quali si aggiungono richiami del sottobosco. Il colore è un brillante rosso rubino, mentre il gusto è pieno e corposo, piuttosto ricco e persistente.

LE VARIETÀ

È possibile degustare questo vino nelle sue tre versioni: classico riserva - fermo e secco, con sentori speziati di cannella e chiodi di garofano - classico superiore, dal sapore asciutto e morbido, con profumi floreali (di rose e viole) e fruttati, e frizzante, un vino vivace e brioso, molto piacevole al palato.

GLI ABBINAMENTI

Il gusto intenso del Gutturnio lo rende perfetto in abbinamento a piatti saporiti: il frizzante, in particolare, è adatto a salumi e insaccati affettati; il classico a formaggi dolci; il superiore, infine, è ottimo con arrosti e brasati.