Sorrisi > PET IN FAMIGLIA Maggio 2022

L'importanza del gioco per il gatto

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Micio inizia a giocare a poche settimane di vita, attraverso modalità e comportamenti diversi, che suscitano in lui emozioni positive e ne favoriscono lo sviluppo psicofisico.

A differenza di noi esseri umani, il gioco dei nostri amici a quattro zampe può essere considerato come un insieme di comportamenti che provocano una serie di emozioni positive, svolgendo al contempo diverse e importanti funzioni: dallo stimolare la curiosità al favorire lo sviluppo psicomotorio, dal rafforzare la relazione al migliorare la comunicazione.

DIVERSE MODALITÀ DI GIOCO

Il gatto inizia a giocare intorno alla terza settimana di vita, attraverso giochi di movimento e con oggetti. Vediamo di cosa si tratta. Mentre i primi implicano il muovere il corpo senza un motivo apparente, i secondi riguardano, ad esempio, il dare una zampata a un pezzetto di carta, per poi prenderlo, lanciarlo, afferrarlo e così via. Successivamente subentra anche il gioco sociale, tra fratelli o con la mamma: in questo caso, i piccoli felini danno vita a vere e proprie sfide, correndo, fronteggiandosi o impegnandosi in finte lotte.

COME SI RICONOSCE IL GIOCO?

Ma come facciamo a sapere se stanno davvero giocando e non litigando? Nel gioco, i gattini si scambiano i ruoli tra chi scappa e chi insegue; nessuno, inoltre, emette suoni (come i soffi) o si mette su un fianco in posizione di difesa. C’è una differenza, poi, tra il modo di giocare dei maschi e quello delle femmine: i primi, infatti, sono più fisici e irruenti.

GIOCHIAMO INSIEME

Quando cresce, Micio inizia anche a giocare con la propria famiglia umana: possiamo coinvolgerlo in diverse attività, tra cui nascondino (che solitamente ama!) oppure nella realizzazione di scatole di cartone. Evitiamo, invece, i giochi di luce, perché stimolano un’eccitazione eccessiva, provocando anche frustrazione nel non riuscire a catturare “la preda”.