Sorrisi > SUPERFOOD Febbraio 2022

Tutto il buono delle mandorle

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Ricche di vitamine e sali minerali, le mandorle sono una preziosa fonte di energia e favoriscono il nostro benessere.  

Le mandorle sono i semi oleosi prodotti dal mandorlo (scientificamente chiamato “Prunus dulcis”), una pianta di origine asiatica portata nel Mediterraneo (e, in particolare, in Sicilia) nell’antichità. Appartenenti alla categoria della frutta secca, sono ricche di nutrienti che ci garantiscono numerosi benefici.

AMICHE DEL BENESSERE

Esse contengono, infatti, un’elevata quantità di vitamine (E, A e B) e sali minerali, soprattutto magnesio, calcio, ferro, potassio e manganese. Tutte le sostanze presenti fanno sì che le mandorle svolgano un’importante funzione antiossidante e contribuiscano al nostro benessere psico-fisico. Aiutano, ad esempio, ad abbassare i livelli del colesterolo cattivo e a rafforzare le difese immunitarie nonché a favorire il transito intestinale e mantenere in salute le ossa.

COME GUSTARLE

Essendo particolarmente energetiche, gli esperti consigliano di consumarne un massimo di 30 g al giorno (all’incirca una ventina). Ma come possiamo gustarle al meglio? Sicuramente al naturale, come spuntino nel corso della giornata oppure a colazione, magari aggiunte allo yogurt con un po’ di frutta fresca. Nella versione tostata, invece, possiamo utilizzarle come ingrediente per la preparazione di dolci ma anche secondi piatti. Molto apprezzata, infine, la farina di mandorle per realizzare torte, biscotti e dolcetti golosi.

BUONE DA… BERE!

Da questi preziosi semi oleosi deriva anche il famoso latte di mandorla, una bevanda vegetale particolarmente nutriente, amata da chi non può o non vuole bere il latte tradizionale o da chi segue una dieta vegana. Prepararlo a casa, del resto, è piuttosto semplice: basta lasciare le mandorle (meglio se pelate) in ammollo per almeno un’ora, scolarle (senza buttare l’acqua) e frullarle (aggiungendo poco alla volta la loro acqua e dolcificando, se volete, con un po’ di zucchero). È necessario tritarle il più possibile, per poi filtrare il latte ottenuto con un colino o un canovaccio.