La plastica, realizzata con sostanze artificiali ottenute con processi chimici, è uno dei materiali più utilizzati, ma anche tra i più inquinanti al mondo: per questo è importante seguire attentamente i principi della raccolta differenziata, contribuendo così alla salvaguardia dell’ambiente.
LA RACCOLTA CORRETTA
L’importante è riciclarla in maniera corretta, cosa non sempre facile considerata l’enorme quantità di oggetti che utilizziamo quotidianamente, nonché l’esistenza di diversi tipi di plastica, ognuno caratterizzato da proprietà differenti: come fare, allora? Il primo passo è sapere quali imballaggi possono essere riciclati e quali no. Prima di gettare gli oggetti nell’apposito contenitore, inoltre, è opportuno lavarli, eliminare eventuali etichette di carta e schiacciarli il più possibile, così da ridurne il volume.
COSA RICICLARE E COSA NO
Vediamo, ora, cosa possiamo effettivamente buttare nei bidoni dedicati alla raccolta: i contenitori riportanti le sigle PET (come le bottiglie), PE (come la pellicola trasparente) e PVC (come i contenitori per alimenti), ma anche HDPE (come i barattoli), PP moplen (come le buste della pasta) e PS polistirolo (come le stoviglie monouso di cui, da gennaio, è vietata la vendita). Via libera, allora, a bottiglie, flaconi, cellophane, sacchetti e vaschette; non sono riciclabili, invece, i giocattoli, i pennarelli, le biro e i palloni, ad esempio.
PERCHÉ IL RICICLO È IMPORTANTE?
Il riciclo della plastica è uno dei principi alla base della sostenibilità, perché rappresenta una preziosa risorsa per realizzare nuovi prodotti senza dover ricorrere a ulteriori materiali. Il mancato riciclo, invece, è una vera e propria piaga ambientale: la plastica, infatti, non è biodegradabile e, se abbandonata, può impiegare anche un millennio per degradarsi!