Sorrisi > VINI&BEVANDE Febbraio 2019

Marsala, il liquoroso Doc

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Le origini di questo vino siciliano sono molto antiche: era degustato già all’epoca dei romani, ma fu grazie al mercante inglese John Woodhouse che, nel ‘700, assunse le sue caratteristiche odierne e iniziò ad attirare l’attenzione dei produttori di oltre Manica. 

LA CLASSIFICAZIONE

La zona di produzione del Marsala comprende la provincia di Trapani e ne esistono diverse tipologie, classificate in base al colore (oro, ambra o rubino), al contenuto di zuccheri (che può rendere il vino dolce, semisecco o secco) e all’invecchiamento. In questo caso si distingue in fine, superiore, superiore riserva, vergine (o “Soleras”) e vergine riserva. 

UN VINO “FORTIFICATO”

Si tratta di un vino liquoroso al quale, durante le fasi di produzione, viene aggiunta dell’acquavite: questa usanza fu inaugurata proprio da Woodhouse, il quale decise di aggiungere il distillato per preservare le botti contenenti Marsala durante il lungo viaggio verso l’Inghilterra, dove riscosse un enorme successo. 

COME ABBINARLO

Essendo un vino molto versatile può essere abbinato a numerose pietanze, ma è noto soprattutto come uno dei migliori vini da dessert - in grado di accompagnare la ricca pasticceria siciliana - nonché come ingrediente fondamentale nella preparazione dello zabaione. Non solo: il Marsala dolce può essere abbinato ai formaggi stagionati o erborinati; il secco e il semisecco si legano a carne, pesce e pasta; quello fine può accompagnare i crostacei, mentre il superiore si sposa perfettamente con gli affettati.