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Marsala, eccellenza siciliana

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Primo vino Doc della tradizione vinicola nazionale, il Marsala ha alle spalle una lunga storia ed è oggi uno dei vini liquorosi più apprezzati per le sue proprietà organolettiche.

Prodotto in Sicilia (nelle terre di Marsala e nella provincia di Trapani), questo vino bianco liquoroso è famoso per essere stato il primo vino italiano a ricevere la Denominazione di Origine Controllata. Ne esistono diverse varietà ed è particolarmente versatile in cucina: scopriamo insieme, allora, le caratteristiche di questo “gioiello” vinicolo siciliano.

UNA LUNGA STORIA

La storia del Marsala è piuttosto particolare: sembra, infatti, che sia nato grazie al commerciante inglese John Woodhouse il quale, nel 1773, dovette attraccare al porto di Marsala durante una forte tempesta. Qui restò colpito dalla qualità del Perpetuum, un vino molto pregiato, e decise di inviarne qualche botte ai gentiluomini di Liverpool. Prima però, per evitare che il vino si alterasse nel viaggio, vi fece aggiungere dell’acquavite: il risultato fu così sorprendente che Woodhouse decise poi di tornare in Sicilia e avviare una stabile attività di produzione e commercio.

UVA BIANCA O ROSSA

Questo vino liquoroso piuttosto complesso viene prodotto in varietà diverse, a seconda dell’uva utilizzata, dei metodi di lavorazione e dei tempi di invecchiamento. Le sue caratteristiche organolettiche tipiche sono, senza dubbio, le note fruttate e speziate di vaniglia, mandorla e miele, con un finale di caffè e cacao tostato, e il sapore morbido, che può essere dolce, secco e semisecco. Esistono, in particolare, il Marsala Oro e Ambra - realizzato con le uve bianche Grillo, Damaschino, Inzolia e Catarratto - e il Marsala Rubino, derivante invece dalle uve rosse Pignatello o Perricone nonché Nero d’Avola.

LAVORAZIONE E INVECCHIAMENTO

Il Marsala si distingue anche per i metodi di lavorazione e i processi di invecchiamento a cui è sottoposto. Ecco, allora, la varietà Fine - invecchiata per un anno, aromatica e speziata, ma non complessa - e quella Superiore, invecchiata 24 mesi, dal profumo di agrumi canditi, spezie e anice. Da ricordare, inoltre, il Marsala Superiore Riserva (48 mesi di affinamento in botte, molto strutturato), quello Vergine Soleras (invecchiato per cinque anni) e il Marsala Soleras Stravecchio, la versione più pregiata, che può invecchiare anche per 10 anni.

NOTE DI GUSTO

Le varie tipologie di Marsala si distinguono anche al palato. Il Marsala dolce, ad esempio, si sposa perfettamente con la pasticceria e i dessert, il cioccolato fondente e i dolci al cucchiaio; quello semisecco, invece, è ottimo con formaggi stagionati ed erborinati, come il Grana, il Roquefort e il Gorgonzola. La versione secca, infine, può accompagnare secondi a base di carne (soprattutto selvaggina) e pesce, ma anche primi piatti di pasta