Sorrisi > VINI&BEVANDE Aprile 2023

Il rito intramontabile del dopo pasto

Sorrisi > VINI&BEVANDE

Concludere un pasto con un buon amaro o un bicchierino di liquore è un’abitudine irrinunciabile per la maggior parte degli italiani: ma quali sono le differenze tra i principali “ammazzacaffè”?

Alzi la mano chi non si è mai preso un momento di puro relax, a fine pasto, per assaporare un bicchierino di liquore o un amaro: una vera e propria coccola, diventata ormai per molti italiani un rito irrinunciabile. Realizzati con un’ampia scelta di erbe e frutti, i digestivi vantano una lunga tradizione alle spalle, con ingredienti e metodi di preparazione diversi.

METODO DI PREPARAZIONE

Solitamente sono due le fasi principali seguite: quella dell’infusione e quella della macerazione. Le erbe, le radici e i frutti vengono, infatti, prima sminuzzati e macinati, poi mescolati tra loro e lasciati macerare per alcuni mesi in una soluzione idroalcolica. È proprio la presenza dell’alcol e del residuo zuccherino a conferire ai liquori e agli amari la reputazione di “digestivi”: secondo la tradizione, infatti, favorirebbero la digestione a fine pasto.

LIQUORE O AMARO?

Ma quali sono le differenze tra i principali “ammazzacaffè” che tanto ci piace gustare dopo un pasto sostanzioso? Per quanto riguarda il liquore, si tratta di una bevanda alcolica arricchita da radici, erbe e aromi, ottenuta dalla loro macerazione e/o dalla loro infusione a caldo, alla quale vengono poi aggiunti zuccheri. L’amaro invece, preparato sempre con l’infusione e/o la macerazione di frutti ed erbe, si distingue per una minore quantità di zucchero (da qui, ovviamente il nome stesso dell’alcolico e il suo tipico sapore amarognolo).

SENZA DIMENTICARE I DISTILLATI

Nella scelta di un buon digestivo, non dimentichiamo infine i distillati (uno su tutti, la grappa). A differenza di amari e liquori, sono ottenuti dalla fermentazione di ingredienti di origine vegetale (radici e frutta, ma anche cereali e vino, ad esempio), da cui poi vengono separati alcol e acqua attraverso gli alambicchi (fase della distillazione). A distinguerli, inoltre, il grado alcolico superiore ai 40° e il ridotto contenuto di zucchero (non superiore al 2%).